Nuovo incontro per i soci e i simpatizzanti di VoCi sulla scia della serata di presentazione dell’associazione. Molti i punti all’ordine del giorno a Villa Bellingardi; dall’incontro del 7 novembre con l’Avv. Saveri e gli amici di “Verso Elezioni Genova 2012” al “Big Bang – Leopolda 2011” con Matteo Renzi di fine ottobre. Senza dimenticare l’idea alla base di VoCi, quella di alimentare e diffondere un nuovo modo di vivere la polis a partire da proposte concrete legate al territorio in cui viviamo.
Apre la serata il presidente, con un discorso programmatico: da una parte l’idea del filosofo tedesco Martin Heidegger secondo cui “il linguaggio è la casa dell’essere” (Lettera sull’umanismo), nodo cruciale e primo passo fondante per rinnovare relazioni sociali e politiche intorno a un lexicon condiviso e con-vincente che torni a parlare, senza timori reverenziali, di verità. Il linguaggio è ciò che ci mette in relazione, VoCi che legano e creano comunità e rapporti. Dall’altra parte il costante dilemma sempre attuale del filosofo dell’Heimat (Costruire, Abitare, Pensare), “se il territorio prima lo si abita e poi lo si pensa o se altrimenti prima lo si pensa e poi lo si abita“. “È inevitabile – continua Stefano Novati – siamo di fronte a un bivio: se da una parte l’evidenza ci porta a propendere verso la prima ipotesi (abitiamo già in un territorio infatti), la necessità di cambiamento ci suggerisce maggiormente la seconda ipotesi: torniamo a pensare (e a sognare) il territorio in cui viviamo. Ripartiamo insieme dalla creazione di una vision, di una mission come direbbero i colleghi bocconiani, concetto profondamente politico e strategico e non meramente tecnico o operativo”.
Nette le sottolineature di Paolo Crugnola, socio fondatore, per cui “l’attenzione deve essere rivolta all’instaurarsi di un equilibrio indispensabile tra politica e tecnica; un bilanciamento, questo, che non deve mancare. Se si omette di interrogarsi e di interpretare la realtà finiremo per diventare meri funzionari, chiamati ad eseguire e a rincorrere le mode e i contributi immediati come uniche preoccupazioni, in cui le cose da realizzare, come il marciapiede, i supermercati, le rotonde, le buche nelle strade e la differenziata – per quanto importanti – diventano gli unici compiti da assolvere”.
La serata continua con una breve presentazione del Codice di Camaldoli, testo sul quale VoCi vuole investire tempo in termini di studio, di confronto e di rielaborazione critica. Ma riguardo ciò rimandiamo a un futuro post.
Con le preziose indicazioni di alcuni tra i convenuti la serata piega verso una decisiva nota metodologica: a partire da un pessimismo sempre più evidente nelle persone intorno a noi (per cui sembra davvero che qualcuno abbia applicato con successo il concetto di divide et impera) la necessità per VoCi sarà quella di concentrarci su determinate linee di approfondimento e d’azione:
- economia – tessuto produttivo locale, nazionale ed europeo, politiche industriali ed economiche, problematiche fiscali e finanziarie;
- territorio – organizzazione del territorio, aspetti urbanistici e come questi possono incidere sullo stile e sulla qualità di vita, attenzione verso l’ambiente;
- sociale – parole chiave possono essere bisogni, carenze, welfare, sussidiarietà e solidarietà, esigenze (e non solo emergenze) educative;
- cultura – conoscenza e relazioni tra le persone, risvegliare il gusto del bello e del buono.
Si tratta di partire dal sogno, da una visione politica per poi, con l’ausilio della tecnica, studiarne la fattibilità. Strategie dalle quali discendono linee operative. Con la prudenza e la saggezza di discernere, leggi alla mano, chi fa che cosa, quali compiti può svolgere un Comune, quali una Provincia, una Regione, uno Stato, l’UE.
La strada è tracciata, l’unico modo per andare avanti, è andare avanti.
ps.: la serata è stata accompagnata da un ottimo Vigneti delle Dolomiti IGT Terre di San Leonardo, un taglio bordolese classico del Trentino.
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