Si è svolta venerdì 7 ottobre, alla Cascina Masséé ad Albate, la serata di incontro tra i cittadini di Como ed il candidato per le primarie del centrosinistra Mario Lucini, attuale capogruppo del Partito Democratico e presidente della Commissione urbanistica del consiglio comunale di Como. In realtà un ritorno a casa per chi, come Lucini, è stato presidente della circoscrizione durante gli anni ’90. Sala gremita, composta da un’assemblea eterogenea per età.
Il discorso di Lucini è servito a fare chiarezza sui punti cardine dell’attività amministrativa da lui sin qui svolta. Fondamentale, sottolinea, affrontare la politica con metodo, responsabilità e partecipazione, cose che sono mancate nell’azione dell’attuale Amministrazione e le cui conseguenze (dal muro del lungolago alla qualità della periferia) sono un’evidenza per tutti.
Che cosa proporre dunque per i prossimi cinque anni di amministrazione della città?
Per tornare a BEN-VIVERE occorre puntare sulla tutela delle ricchezze paesaggistiche, in parte già compromesse, sulla vivibilità della città attraverso la riqualificazione delle periferie, sul miglioramento della qualità dell’aria attraverso il corretto controllo della mobilità e soprattutto investendo sulla creazione di spazi di incontro e di relazione con uno sguardo attento rivolto in particolare ai giovani e agli anziani.
Nel dibattito successivo sono molti i temi affrontati inclusi PGT, ex-Ticosa e Lungolago, temi in cui emerge l’esperienza di Lucini, la profonda conoscenza dei problemi della città e la consapevolezza del complicato compito che spetta al prossimo sindaco. Molti temi e, in prospettiva, poche risorse per far uscire la città da una situazione di generale e diffuso degrado e scoramento.
Quali priorità? Una su tutte: ricostruire il rapporto di fiducia tra i cittadini e il sindaco, gravemente compromesso in questi anni, e condizione necessaria per costruire il rilancio della città.
In conclusione la significativa citazione di don Milani con cui si è aperta la serata: “A che serve avere le mani pulite se si tengono in tasca?”; richiamo all’impegno e alla responsabilità per esercitare (tutti) una cittadinanza attiva, nell’interesse di ciascuno e della città e nella convinzione che una vera sterzata è possibile.
[foto di Lorenzo Spallino]
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